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Corrado Askerz - Obiettivo Atmosfera ::.:: Biografia
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Ho conseguito il diploma di Maestro d'Arte presso l'Istituto Gaetano Chierici di Reggio Emilia, nella sezione
Arte del legno e Arredamento.  

Alla fine degli studi ho però abbandonato la mia naturale vocazione entrando nell'azienda di famiglia specializzata nella lavorazione di materie plastiche, progettando,  creando e vendendo prodotti industriali.
Per mantenere viva nel frattempo la mia vena artistica e la  passione per la materia - legno, ho raccolto negli anni radici, legni erosi e lavorati dal tempo e dall'acqua del mare.

All'inizio del 2000 ho pensato che era arrivato il momento di far riaffiorare la mia primaria inclinazione artistica aprendo uno studio e iniziando a realizzare opere  utilizzando gli antichi legni raccolti e catalogati nel tempo oltre a continuare d'inverno la loro ricerca.
Nel 2003 ho presentato ufficialmente le mie opere ottenendo interesse e apprezzamento e da quel momento ho la grande soddisfazione di vederle vivere inserite in ambienti diversi abbinate ad ogni tipo di arredamento.
Ho raggiunto il mio obiettivo che è quello di dare alle "opere" oltre al contenuto artistico quello funzionale, cioè l'insieme di quanto ho appreso con lo studio:  intaglio e intarsio del legno - design e arredamento. 
Non ho la presunzione di definirle "opere d'arte" , quindi chiamatele come volete. 

Sento comunque di riuscire a trasmettere agli altri le mie emozioni e quanto è il valore di un semplice pezzo di legno che ha una sua storia così come l'acqua,le pietre,la sabbia,le conchigle e tutto ciò che Madre Natura ci dona e che raccolgo.



                                                                                            ARMONICI CONTRASTI  .  
                                                                                               di Emanuele Filini                                                                                     
                                                                                  

Corrado Askerz, con l'occhio, la fantasia e la creatività dell'artista, sa riconoscere un'opera d'arte anche quando è solamente abbozzata, quando è poco oltre lo stato embrionale, quindi  raccoglie questi legni ed inizia un amorevole processo di conservazione e consolidamento per poi, quando ottiene una certa stabilità fisica, intervenire con piccole modifiche atte a completare l'opera della natura cercando di non falsarne le "intenzioni" primarie. Picasso asseriva che l'opera d'arte è "una grande menzogna che  fa comprendere grandi verità", in questo caso, Askerz, cercando la collaborazione diretta della Natura, è sicuro che il suo racconto artistico sia il meno menzognero possibile e più facile possa essere il raggiungimento della verità.

Ricerca contrasti di materia, inserendo pietre levigate o manufatti di ferro che si contrappongano alla superficie informale del legno, piccoli e sapienti tocchi di colore, che danno l'idea di una policromia spontanea, anche se cercata. Sembrerebbe un semplice assemblaggio di oggetti in un'ottica ‘ready made', ma la definizione del progetto artistico deriva da una operazione di studio di forme, che possa reggere armonicamente alla visione tridimensionale,  assumendo nuova vita quando la luce la colpisce e la trasforma in altra realtà.

Sculture che, in molti casi, non vogliono essere  finalizzate unicamente a mera decorazione ambientale , ma ricercano anche una funzionalità intrinseca , anche se a volte pretestuosa, proponendosi come lampade, sgabelli, porta oggetti ed altre cose utili che possano inserirsi in un arredamento sofisticato.

Una operazione intelligente anche se pericolosa, che richiede un enorme equilibrio estetico, poiché nella conflittualità tra le due convergenti creazioni, artistica e funzionale, una delle due anime cercherà di prevalere sull'altra. Questo è un rischio che Corrado Askerz sa sicuramente evitare in quanto lo  conosce piuttosto bene. L'annoso problema, che le cose utili non debbano essere per forza insignificanti, ma debbano avere un'anima propria, ha sempre condizionato e caratterizzato l'intero back-ground creativo delle  diverse attività, nella vita di questo artista.


                                                                                                                                                                                                                                                     

                                                                                       TerraMareCielo (2012
                                                                                                 di Chiara Serri

"TerraMareCielo" senza spazi fra gli elementi, senza segni di interpunzione, lungo un ideale percorso dello sguardo che dimora nella terra, si espande nel mare e si innalza verso il cielo.
Una parola composta, coniata da Corrado Askerz per indicare le opere delal sua nuova produzione, in cui si fondono materiali naturali ed elementi di design, derivanti dalla sua attività professionale..................
Opere ches se da un lato sembrano spinggersi ai limiti dell'astrazione, attraverso una progressiva semplificazione del paesaggio, reso nei suoi elementi primari(terra,mare e cielo),dall'altro conservano un forte legame con la realtà, grazie all'impiego di sabbia, legnoe acqua salmastra, usata per diluire i colori e raccolta in scatole di policarbonato.
Composizioni tripartite che ruotano attorno alla linea dell'orizzonte, riconoscibile e per questo rassicurante,che, come dice lo stesso autore,.  
La parte inferiore dell'opera è caratterizzata da sabbie e detriti, che sembranoinvocare un'esperienza tattile della materia, probabile innesco di una proustiana reverie. Alla tela dipinta, che occupa la fascia centrale, si sovrappone una teca trasparente riempita con acqua di mare, foriera di pensieri, cullati dalle onde come messaggi in una bottiglia. Il cielo,per finire, è realizzato con colori ad acqua, secondo campiture non uniformi che evocano un'idea di movimento, accentuata dalla presenza di piume bianche, simbolo di leggerezza e spiritualità.
Dalla terra al cielo, la parola, che si muove discreta tra le increspature ondose,ad indicare una possibile strada.Frasi di autori che hanno alimentato la ricerca di Corrado Askerz come Raimon Panikkar, oppure riflessioni personali,che sgorgano dalla materia e da essa sono veicolate.
Se il teologo spagnolo scrive che "Quando dalla Terra come una goccia d'acqua tornerò al Mare ad essere Mare", l'artista risponde che "Quando dalla Terra come una goccia d'acqua tornerò al Mare, ad essere Mare, raggiungerò l'orizzonte e.... in Cielo evaporerò fra gli Angeli".  
Nonostante le differenze linguistiche, esistono infatti considerevoli assonanze tra gli Angeli lignei del passato e queste nuove opere, a sviluppo marcatamente orizzontale. In primo luogo, i materiali di recupero, naturali,ricchi di storia e memoria. In secondo luogo,il desiderio di veicolare un messaggio, prima attraverso la figura dell'angelo, ora attraverso le onde del mare. In terzo luogo, la conchiglia, cuore pulsante dell'opera, nascosta tra le fenditure del legno o trasportata dal mare.  
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